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Canada: 2011 da record per import ... Australia: +20% prezzo della linea Bin di Penfold’s ... Corea: vino supera spiriti locali ... California: a giugno Simposio mondiale su Cabernet ... Francia: difficile rapporto con vino
di Andrea Gabbrielli

- Canada, 2011 da record per l’import di vino
Nel 2011, l’import di vino nel Canada ha raggiunto i 3,58 milioni di ettolitri di vino (+2,4% sul 2010) per un valore di 1,14 miliardi di euro (+8,9%). Se l’Italia rimane il principale fornitore di vino in volume, con 0,69 milioni di ettolitri, pari al 19,3% del volume complessivo delle importazioni, la Francia mantiene il suo primato per valore con 326,6 milioni di euro (28,6% dei valori importati).
Tra i beneficiari delle crescita complessiva dell’import in Canada anche i vini spagnoli con il 10,6% del volume (0,38 milioni di ettolitri) e del 6,6% in valore (75,2 milioni) con incrementi del 56,5% e del 22,6% rispetto al 2010. Sempre la Spagna è diventata il fornitore leader di vini sfusi, con 0,24 milioni di ettolitri (111% in volume) e un prezzo medio di € 33/hl. ( Fonte Osservatorio del Mercato del Vino della Spagna).

- Australia, + 20% il prezzo della linea Bin di Penfold’s
Penfold’s, uno dei marchi più famosi del vino australiano, ha annunciato che i prezzi della storica linea “Bin”, di cui quest’anno ricorrono i primi 50 anni, aumenteranno mediamente del 20%. Secondo gli analisti, uno dei motivi che avrebbero spinto l’azienda ad incrementare in modo così sostanzioso le quotazioni, ci sarebbe l’aumento della richiesta nei mercati asiatici.
Attualmente la Cina è la terza destinazione in valore per il vino australiano e il primo mercato per le bottiglie di oltre 7,5 dollari australiani. Pur essendo sceso il volume complessivo di vino spedito in Cina nel 2011 (41 milioni di litri, -26% sul 2010) la diminuzione ha interessato soprattutto lo sfuso (AU$ 12 milioni di dollari australiani, il 44% in valore) mentre le esportazioni di vino in bottiglia sono, invece, cresciute a AU$ 184 milioni (37% in valore), segnando un notevole cambiamento nella tipologia della domanda asiatica. D’altra parte, la concorrenza sia dei vini europei che, della Nuova Zelanda, insieme al dollaro forte, riduce la competitività del vino australiano aumentando le giacenze.
L’obiettivo di Penfolds è di intercettare la richiesta di vini di gamma alta e prezzo elevato, anche a costo di perdere i tradizionali clienti dell’area anglosassone che non hanno affatto gradito l’aumento. Penfolds, fondata nel 1844 nella periferia di Aidelaide (South Australia), attorno ai vigneti da cui si ottiene il famoso vino Grange, oggi è di proprietà della Treasury Wine Estates. L’azienda ha numerosi vigneti in varie aree del South Australia tra cui Coonawarra, McLaren Vale e Barossa Valley.

- Corea del Sud, il vino supera gli spiriti locali
Secondo il bilancio delle vendite dei prodotti alcolici pubblicato da Lotte Marte, la principale catena di supermercati della Corea del sud, nel secondo semestre del 2011 il vino ha superato le tradizionali bevande alcoliche come il makgeolli (vino di riso a 5-10° in volume) e il soju (un distillato tipo wodka di gradazione alcolica variabile da 16-17° a 45° in vol).
Il sorpasso starebbe a significare che il consumatore coreano inizierebbe ad allontanarsi dalle bevande locali di tenore alcolico elevato, preferendo altri consumi tra cui il vino. Resta il fatto che la birra con una quota del 45,3% è la prima bevanda alcolica consumata in Corea e il vino non è ancora molto popolare nel paese asiatico.
Il primo principale fornitore di vino è il Cile anche se dal luglio 2011 con l’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio con l’Unione Europea, si aprono nuove possibilità per le produzioni europee. Lotte Marte in una strategia a lungo termine, sta trattando per lanciare una gamma di vini con il suo marchio.

- California, a giugno il Simposio Internazionale sul Cabernet n. 2
Di scena in Napa Valley dal 26-28 giugno 2012, il Simposio Internazionale sul Cabernet n. 2. La prima edizione aveva avuto luogo nel 2010 ed era stata organizzata da un Comitato composto da David Pearson, ceo di Opus One e da Roger Asleson, direttore della comunicazione, con il coinvolgimento di produttori della Napa Valley, Francia, Italia, Sud America e Australia.
L’obiettivo degli incontri è di creare delle opportunità di collaborazione e di scambio tra i produttori “della più famosa famiglia al mondo di uve rosse”. Tra i relatori del Simposio, Thomas Duroux di Château Palmer, Warren Winiarski, fondatore di Stag’s Leap Wine Cellars, l’argentina Laura Catena della Bodega Catena Zapata, Elias Fernandez di Shafer Vineyards, Vanya Cullen di Margaret River, Roger Boulton e Carole Meredith dell'Università degli Studi di California a Davis.
Fortemente rappresentata Bordeaux, con Jean-Guillaume Prats di Chateau Cos d'Estournel, e produttori e responsabili tecnici di Château Mouton Rothschild, Château Palmer, Château Margaux e Château Cheval Blanc. Fanno parte del comitato gli italiani Alberto Tasca d’Almerita (Tasca d’Almerita), Giovanni Geddes (Ornellaia) e Anselmo Guerrieri Gonzaga (Tenuta San Leonardo).
Relazioni sullo sviluppo di Rutherford come un comprensorio vocato al Cabernet Sauvignon, sulla geologia e del terroir Stags Leap District, sui vini argentini, con una particolare attenzione Malbec. Inoltre, approfondimenti sui cloni 7 e 337, sulla vendemmia in condizioni atmosferiche estreme, sull’effetto delle pratiche biodinamiche sul Cabernet e altro ancora.
Info: www.internationalcabernetsymposium.com

- Francia, il difficile rapporto con il vino
Secondo un recente rapporto pubblicato sull’“International Journal of Entrepreneurship & Small Business”, i consumatori francesi starebbero per perdere la tradizionale affezione per il vino mentre sempre più persone non si identificano con questo prodotto. Lo studio, infatti, conferma il declino terminale della trasmissione alle nuove generazioni francesi della tradizione vinicola nazionale.
In un arco di quasi 30 anni, il consumo di vino in Francia è sceso da 7.000 milioni di bottiglie da 0,75 l a circa 4.000 milioni: ciò equivale a poco più di una bottiglia di vino per adulto a settimana. Poco più del 16% della popolazione adulta francese beve vino regolarmente e nel 2010, per la prima volta, gli Stati Uniti hanno superato la Francia nel consumo di vino.
I ricercatori del Groupe Ecole Supérieure de Commerce de Pau e la Université Toulouse 1 Capitole, sono dell’opinione che vi sia stato un cambiamento nel modello di consumo quotidiano di vino nel senso che sarebbe aumentata la percentuale di chi consuma solo per piacere.
Il numero totale dei bevitori di vino è diminuito, ma gli esperti hanno anche notato, un aumento del numero di persone che bevono occasionalmente. I dati, secondo gli esperti, indicano che il calo dei consumi sarebbe imputabile ai problemi di salute soprattutto delle ultime due generazioni.

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