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Uk, clima e vendemmia a Sark ... California: cinese compra azienda ma ... Australia: cade sauvignon blanc, sale pinot ... Ford Coppola e similitudini tra produrre vino e girare film ... Francia: razionalizzazione cooperative
di Andrea Gabbrielli

- Uk, cambiamenti climatici e la vendemmia sull’isola di Sark
I fratelli Barclay, proprietari del quotidiano britannico “Daily Telegraph” e della rivista “Spectator”, hanno celebrato la loro prima vendemmia sull’isola di Sark. Quest’ultima è la più piccola delle quattro isole del Canale (della Manica, ndr) ed è situata a 80 miglia al largo della costa meridionale dell’Inghilterra. Un paio di anni fa i due fratelli hanno voluto impiantare 11 ettari di vigneto sui terreni di proprietà. La Estate Management Sark avrebbe investito oltre 1 milione di sterline nel progetto.
Nelle vigne sono presenti Chardonnay, Pinot grigio, Savagnin e Gamay. In programma la produzione di un bianco secco, uno spumante e un rosso, da uve coltivate biologicamente. Lo staff enologico è guidato da Alain Raynaud, ex proprietario di Château Quinault a St. Emilion, con l’enologo Etienne Longuechaud e lo specialista di terroir David Pernet di Sovivins. Per lo spumante la supervisione sarà del produttore di Champagne Mark Quertenier. Il primo piccolo raccolto sta servendo per capire come le singole varietà d’uva si stanno comportando nel clima e nel suolo di Sark.
Comunque i 12° gradi di alcol naturale sono stati raggiunti. Attualmente il problema maggiore da risolvere è il vento che spazza l’isola e quindi le viti. Per questo sono stati piantate diverse migliaia di alberi e di siepi da utilizzare come barriera protettiva e si stanno sperimentando i migliori sistemi di potatura per resistere meglio all’azione del vento.

- Usa, in California ditta cinese compra un’azienda vinicola ma non riesce a pagarla
Un’impresa cinese produttrice di riso, la China Organic Agriculture, dopo aver acquistato per $14.8 milioni l’azienda Bellisimo Vineyard nella County’s Knights Valley, non è riuscita a rimborsare le rate del prestito di 8,5 milioni di dollari. L’istituto di credito Transamerica Life Insurance Co., che aveva erogato la somma, ha proposto il default dell’azienda cinese dopo aver tentato inutilmente di contattarla.
Da diverso tempo l’ufficio di Los Angeles della ditta non risponde più al telefono mentre l’avvocato di New York della società, afferma di non rappresentare più la China Organic Agriculture. La proprietà comprende una lussuosa villa di circa 500 metri quadrati, camere per gli ospiti, una piscina con vista sui vigneti e 75 ettari di terreno dove si producono 260 tonnellate di uva da cui si ottengono 15.000 casse di vino tra Chardonnay, Merlot e Cabernet. Ora la società è stata posta in amministrazione controllata e un veterano della gestione delle emergenze per le aziende del settore enologico, John Hawkins, è stato nominato amministratore.
La vicenda ha sollevato molti interrogativi tra gli esperti di fusioni e di acquisizioni. L’azienda cinese, già dal 2008, era stato oggetto di una class action perché le relazioni e le comunicazioni alla stampa avevano ingannato gli investitori sul reale valore di una serie di operazioni. Il fallimento dell’azienda sarebbe indicativo dello stress finanziario a cui sarebbe sottoposto il settore vinicolo della Costa Nord degli Usa dopo il rallentamento delle vendite a seguito della crisi economica. Dall’inizio del 2011, infatti i proprietari di almeno 17 vigneti della Sonoma County non hanno pagato i mutui che avevano acceso. Nell’ambiente si segnala che è la prima volta che capita ad un’azienda cinese.

- Australia, cade il sauvignon blanc sale il pinot grigio/pinot gris
Il sauvignon blanc che negli ultimi cinque anni ha fatto furore nei bar e nei bistrot australiani sulla scia del successo internazionale dei marchi neozelandesi, inizia a dimostrare segni di stanchezza. Negli ultimi 12 mesi, la crescita in valore è scesa del 10%, un quarto di quello che era al culmine della sua ondata di popolarità.
Se nel 2006 e nel 2007 aveva registrato una straordinaria crescita delle vendite del 34 % all’anno, nel 2008 l’incremento era arrivato al 42 %. Da allora però ogni anno ha perso il 10% a favore di altri stili di vino bianco come i blend con il Semillon oppure, con successo crescente, verso il pinot grigio/pinot gris. Quest’ ultimo - stessa varietà ma con etichette diverse - ha registrato la maggiore crescita di vino bianco in Australia negli ultimi 12 mesi, con un incremento del 20% nelle vendite. Tra i vini ottenuti da uve a bacca rossa il successo maggiore lo sta ottenendo il pinot nero mentre shiraz e cabernet hanno mostrato un modesto incremento, rispettivamente del 10 % e del 4 %.
Secondo Stephen Strachan, direttore della Winemakers Federation of Australia, il trend dei varietali ha un suo ciclo vitale ma “quando il consumatore si convince che un vino non è poi così speciale o unico, il fatto che sia regolarmente scontato diventa lo spunto per passare a qualcosa di nuovo”. Il calo del sauvignon blanc è considerato un campanello d’allarme per tutte le aziende, medie e grandi, perché porta l’attenzione sul nuovo stile dei vini, lontano dalle tradizionali tipologie.

- Usa, Francis Ford Coppola e le similitudini tra produrre vino e girare film
Il regista americano, più volte premio Oscar, Francis Ford Coppola è intervenuto sulle similitudini tra il cinema e il vino di cui è uno stimato produttore nella Napa Valley. Noto in tutto il mondo per capolavori quali “Apocalypse Now” e la trilogia de “Il Padrino” rivolgendosi ai giornalisti per la manifestazione “Wine Future”, svolta recentemente ad Hong Kong, ha affermato che il processo di produzione di un buon vino ha diverse caratteristiche in comune con la regia di un grande film.
”Cinema e vinificazione sono simili in tre aree: la raccolta del materiale, la scelta e poi l’aggiunta del tocco finale”. Quanto al suo modo di vivere il vino ha raccontato che “ Sono un americano di origine italiana e il vino a tavola fa parte dei miei primissimi ricordi. Sono entrato in questo mondo (del vino, ndr) perché lo amo e non come uomo d’affari” ha poi concluso.

- Francia, il piano per la razionalizzazione delle cooperative bordolesi
Secondo il “Piano Bordeaux Demain”, le attuali 24 cooperative vinicole di Bordeaux, Bordeaux Superieur e il Cotes de Bordeaux , entro il 2016 saranno raggruppate in soli 5 gruppi. Lo ha affermato, in una intervista, a Decanter.com, Stéphane Héraud, presidente de Vignerons Tutiac a Blaye.
“Attualmente nelle nostre denominazioni sono attive 33 cooperative di cui 9 sono già accorpate per la vendita dei loro prodotti in modo di risultare 24 diverse entità in totale. Abbiamo bisogno di snellirci ulteriormente, per garantire ai consumatori la qualità e la giusta presentazione del vino e per far si che arrivi al mercato in modo regolare ed efficiente”. Il piano interesserebbe 2.000 viticoltori - tra cui il 40% della produzione Aoc Bordeaux - e 25.000 ettari di vigneti.
Dopo la ristrutturazione, il risultato più probabile è che i cinque gruppi di cooperative saranno la Caves de Rauzan, Univitis, L’Union Guyenne, Les Vignerons de Tutiac e U2VBA (Unione Vin et Vignobles de Bordeaux et d’Aquitaine). Gran parte della produzione prevista dal piano Bordeaux Demain sarà raggruppata nella fascia di prezzo compresa tra € 2-6 a bottiglia mentre i vini venduti al di sotto di € 2,00 a bottiglia sono destinati ad essere eliminati.
“Inevitabilmente ci sarà una certa resistenza al piano, e noi non possiamo forzare i soci - ha detto Héraud - Ma abbiamo bisogno di affrontare la realtà, di modernizzare i nostri vini e le etichette così come il modo di venderle”.

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