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Etiopia: prima vendemmia Castel ... Canada: investitori cinesi in British Columbia ... Australia: ancora investimenti cinesi ... Sud Africa: jv per il mercato cinese ... Australia: incidente di cantina per Velvet Glove
di Andrea Gabbrielli

- Etiopia, la prima vendemmia di Castel
I primi di novembre si svolgerà la prima vendemmia nei vigneti impiantati grazie all’accordo tra il governo etiope e la società francese Castel. Situati vicino al Lago Ziway, 170 km a sud di Addis Abeba, nel cuore della Rift Valley, si estendono per 125 ettari ad un’altitudine di 1.600 metri sul livello del mare. L’altezza e il clima temperato permettono una maturazione ottimale delle uve, che godono di un’importante escursione termica, fondamentale per l’eleganza dei vini. Durante la colonizzazione italiana del paese (1936-1941) erano stati impiantati diversi ettari di vigneto sia nei dintorni di Addis Abeba che nel sud est. Attualmente per portare avanti il progetto sono state assunti 750 operai con un piano d’investimenti di $ 8,4 milioni sia per l’impianto che per la costruzione delle infrastrutture. Per questo nel 2008 sono stati impiantati 750.000 viti di Merlot, Syrah e Cabernet Sauvignon per il vino rosso (90%) e Chardonnay per i bianchi (10%).
Secondo quanto ha raccontato a Vitisphere, Olivier Spillebout, enologo responsabile della qualità della produzione “il terreno è sabbioso e siamo in una zona temperata dove il clima è ideale. Le condizioni ci potrebbe anche permettere di fare due raccolti all’anno ma vogliamo puntare sulla qualità e su vini leggeri e vini fruttati”. Le prime bottiglie ottenute dai vigneti etiopi saranno sul mercato a partire dai primi mesi del 2012. La metà della produzione (obiettivo 800.000 bottiglie) è destinato all’esportazione, soprattutto negli Stati Uniti, dove vive un’importante comunità etiope mentre l’altra metà soddisferà la domanda del mercato interno. Da segnalare una curiosità: mentre in altre parti del mondo bisogna difendersi dalle intrusioni dei cinghiali piuttosto che dei caprioli, qui bisogna difendersi dalle scorrerie nei vigneti di pitoni, iene e persino ippopotami. Per impedire il distruttivo passaggio degli animali tra i filari è stato necessario scavare un fossato profondo due metri tutto intorno alla proprietà. Solo così il problema è stato risolto.

- Canada, investitori cinesi anche nel vino della British Columbia
L’azienda Painted Rock Vineyards, con sede nella British Columbia, l’area emergente del vino canadese, ha siglato un importante accordo di distribuzione con una società cinese per la distribuzione del 20% della propria produzione. Christa Frosch, agente immobiliare molto attiva nell’area di Okanagan, ha confermato che attualmente sono almeno una dozzina i gruppi di investitori interessati, tra cui diversi cinesi, ad acquistare delle proprietà nella zona. Tra i vantaggi che renderebbe il settore vinicolo appetibile in questo momento, la crescente importanza economica del comparto e la possibilità di beneficiare della’incremento di valore dei terreni.
L’agente ha partecipato come intermediario nella vendita di Lan Vineyards, sempre nell’ Okanagan, all’impresa cinese Bravo Enteprise di Yong Wang. L’azienda, in stato di fallimento, è stata acquistata da Wang durante una vacanza in Canada. In precedenza anche la First Estate Cellar era stata comprata da un imprenditore cinese, Jame Wong. Tutte queste proprietà sono di dimensioni medio, medio piccole, con pochi ettari di vigneto. Questo comportamento, l’acquisto di aziende non molto grandi, starebbe ad indicare che gli investitori cinesi seguono con attenzione il trend del consumo di vino nel proprio paese, evitando per ora di impegnarsi in investimenti di maggiore importanza.

- Australia, continuano gli investimenti cinesi nel mondo del vino
Due cantine della Hunter Valley, Windsor’s Edge Vineyard e Golden Grape Estate, sono state recentemente acquistate da investitori cinesi. Ufficialmente i prezzi di vendita non sono stati resi noti ma secondo indiscrezioni sarebbero rispettivamente di AU $ 2,6 milioni (euro 1,9 milioni) e 2,8 milioni (euro 2 milioni). Le due proprietà sarebbero passate di mano a metà luglio e i primi di agosto 2011. Il nuovo proprietario Windsor’s Edge Vineyard ha già una società di importazione di vini australiani in Cina e ha l’obbiettivo di incrementare le attività. Le due aziende hanno come elemento comune un’offerta enoturistica molto ampia: offrono degustazioni, soggiorni in cottages, ristoranti e nel caso di Windsor’s Edge anche voli sui vigneti con un aereo YAK 52 dell’Armata Rossa mentre Golden Grape Estate offre un museo regionale del vino. I produttori della regione sinora hanno accettato di buon grado l’ingresso dei nuovi investitori cinesi a patto che sia mantenuta la qualità della produzione e la salvaguardia dell’ambiente. L’alternativa è il via libera ad investimenti per miniere di carbone o di estrazione di gas. Attualmente nell’aerea, a causa dei noti problemi di sovrapproduzione del vino australiano e del decremento delle esportazioni, anche altre proprietà sono in vendita tra cui Nightingale Winery, con annesso resort, per AU $ 3,8 milioni (euro 2,8 milioni).

- Sud Africa, joint venture per il vino nel mercato cinese
Si chiamerà Perfect Wines of South Africa, la joint venture tra la cinese Perfec Yangzhou (51%) e la sud africana Leopard’s Leap Wines. L’impresa produrrà una marca di vini denominata Huguenot Wines oltre a commercializzare i vini della Leopard’s Leap Wines, La Motte e De Klerk Presidential Blend. Questa nuova iniziativa nasce sull’onda della crescita delle esportazioni di vino sudafricano in Cina che negli ultimi 3 anni sono passate da 1,2 a 4,5 milioni di litri. Secondo le stime Leopard’s Leap Wines e La Motte rappresentano il 10% delle esportazioni di vino sud africano in Asia. Secondo Woo Swee Lian, presidente di Perfect (China) “la base per conquistare il mercato cinese è ancora piccola ma voglio essere parte di questa crescita”. I vini sud africani saranno distribuiti attraverso i 5.000 punti vendita della rete Perfect (China) che ha, recentemente, creato un settore dedicato al vino.

- Australia, incidente di cantina per il mitico Velvet Glove
In un’operazione di movimentazione del mitico vino Velvet Glove 2010 della Mollydooker Winery (McVale, South Australia), il cattivo funzionamento di un elevatore ha causato la distruzione di 462 casse destinate al mercato americano e pronte per essere spedite per festeggiare il Mollydooker Day.
Il “Guanto di Velluto”, (traduzione di Velvet Glove), è ottenuto da uve syrah in purezza e viene venduto a AU $185 a bottiglia (euro 140) ed è considerato il vino di punta dell’azienda. A causa dell’incidente, ben 1/3 dell’intera produzione del vino è andata perduta.
Sarah e Sparky Marquis, titolari dell’azienda, quando hanno saputo dell’accaduto hanno dichiarato che “è la notizia che nessun produttore vorrebbe mai ricevere. Velvet Glove è il nostro orgoglio e la nostra gioia. Il 2010 è il migliore che abbiamo mai prodotto e il fatto che nessuno lo potrà mai consumare ci ha messo ko”. La perdita causata dalla rotture delle casse è valutata in 773.000 euro. Fortunatamente per la cantina, l’assicurazione risponderà del danno. L’annata 2009 era stata recentemente valutata con 96/100 dalla rivista Usa “Wine Spectator” e 97+ da “The Wine Advocate” di Robert Parker.

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