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Francia: maratona del Sauternes ... Usa: Constellation vende Hardys, Kumala, Banrock Station ... Usa: meno raccolto in California ... Uk: Chris de Burgh vende la cantina ... Cina: Yran Liu e stereotipi sui consumatori cinesi
di Andrea Gabbrielli

- Francia, la maratona del Sauternes
All’atleta che vincerà la prima edizione della maratona del Sauternes sarà consegnata una magnum di Château d’Yquem. La gara si svolgerà si svolgerà il 4 giugno 2011 con inizio alle ore 8,30. Il percorso, prevalentemente pianeggiante, sarà sulla classica distanza di 42,195 km e passerà attraverso nomi leggendari come i villaggi di Fargues, Bommes, Sauternes, Barsac, toccando una trentina di château. A tutti i concorrenti che completeranno la maratona, sarà donata una bottiglia di Sauternes, una medaglia e una t-shirt, mentre i vincitori, tra gli uomini e le donne, si porteranno a casa non solo il loro peso in Sauternes, ma anche la magnum di Chateau d’Yquem. Partenza da Château Guiraud e poi attraversando vigneti sino alla volta Sauternes (km 3.5) e poi ancora un bosco prima di arrivare a Fargues. Si prosegue lungo sentieri sino a Barsac e ai poi a Château Coutet (25 km), Myrat (27 km), Climens (29 km). Il ritorno a Sauternes è dal comune di Pujols-sur-Ciron (33km) sino a Bommes (35 km) per poi attraversare Chateau Lafaurie-Peyraguey prima di raggiungere Château d’Yquem (38km), pochi chilometri ancora e arrivo nel cuore del parco di Château Filhot. Molti delle cantine apriranno le loro porte il giorno della gara mentre le degustazioni e le cene - sono previsti “pasta party” per caricare con i carboidrati gli atleti - saranno appositamente organizzate. La prima Maratona del Sauternes è un evento sportivo e di festa che vuole unire vino e turismo. Si aspettano dagli 800 ai 1.000 maratoneti. Costo di partecipazione: 40 € (per iscrizioni entro il 31 marzo 2011). Info: http://marathon-sauternes.com/z/index.php

- Usa, Constellation vende Hardys, Kumala, Banrock Station
Constellation Brands, uno dei colossi mondiali del vino, ha completato la vendita di una serie di marchi molto conosciuti come Hardys, Kumala e Banrock Station alla società di private equity Champ. In sostanza l’affare ha comportato la vendita di tutte le attività di Constellation in Australia, Europa e Sud Africa. Al completamento della transazione, pari a A$ 290milioni, il nuovo gruppo prenderà il nome di Accolade Wines. Rimangono ai loro posti il management ex Constellation tra cui anche il capo delle operazioni per l’Europa e l’Australia Troy Christensen come nuovo Ceo. Constellation manterrà una partecipazione del 20% in Accolade, ricevendo A$ 230 milioni in contanti da Champ. L’acquisizione comprende anche il brand di vino sudafricano più venduto nel Regno Unito e il 50% della società di distribuzione leader nel mercato britannico Matthew Clark. John Haddock., amministratore delegato di Champ, a proposito dell’acquisizione, ha dichiarato che “noi vediamo Accolade Wines come una società con solide basi economiche, una solida posizione competitiva, con la capacità di crescere e la possibilità di dare nuovo slancio ai marchi”. Champ ha in corso investimenti in vari settori inclusi il food & beverage, le miniere, i media, l’agroalimentare ma è la prima volta di un impegno specifico nell’industria vinicola.

- Usa, cala il raccolto della California
La vendemmia 2010 è in calo del 3% sul 2009, ma nonostante la diminuzione, secondo le stime ufficiali, è la terza più importante della storia della viticoltura della California. Il raccolto di 3.58 milioni di tonnellate è più importante di quanto si aspettassero gli esperti. Le autorità statali però hanno dichiarato che è inferiore sia a quella del 2009 sia al record del 2005. Brian Clements, vice presidente del Turrentine Brokerage, ha dichiarato che il peso minore dei grappoli di chardonnay della Central Valley allontana i timori di una offerta in eccesso di questa varietà. In ogni caso ha commentato Steve Fredericks, presidente di Turrentine, la situazione complessiva del settore è soddisfacente. “Molti marchi hanno accumulato delle giacenze ma ora hanno bisogno di vino per soddisfare l’aumento della domanda. Il consumo di vino ha continuato a crescere durante la recessione anche se alcuni consumatori hanno preferito vini meno costosi. Ora però stiamo iniziando a vedere un ritorno a prodotti di livello maggiore di prezzo e questa è una buona notizia per tutti”.

- Regno Unito, Chris de Burgh vende la cantina
Il famoso cantautore Chris de Burgh, autore del successo mondiale Lady in Red, ha deciso di mettere in vendita buona parte della sua cantina. La vendita all’asta sarà organizzata dalla sede londinese di Christie’s e comprende 320 bottiglie e 84 magnum, tra cui una cassa di Lafite 1945. I lotti sono principalmente di vino rosso perché ha spiegato Burgh “mia moglie, mia figlia e io stesso preferiamo di gran lunga bere vino bianco. Ho iniziato a pensare di vendere parte della mia collezione di vini, circa cinque anni fa. Ora vedendo l’andamento del mercato del vino e la fluttuazione dei prezzi, ho deciso che era il momento giusto per vendere”. Tra i vini più importanti oltre alla cassa di Château Lafite-Rothschild 1945 (valutata tra £ 12,000-16,000), una verticale di magnum di Château Latour (1945-2005; stima £ 70,000-90,000), una selezione di rari e maturi Château d’Yquem e Latour 1961. La vendita segue l’asta di 746 lotti di vino della collezione privata di Andrew Lloyd-Webber a Hong Kong nel mese di gennaio, che ha raccolto un totale di US $ 5,6 milioni.

- Cina, Yran Liu e gli stereotipi sui consumatori cinesi
Yran Liu è un cinese esperto di vino ed è direttore della Maison du Languedoc Roussillon a Shanghai. Nel convegno, svolto in Francia, ha evidenziato che non bisogna dare troppo peso ad alcuni luoghi comuni che accompagnano le abitudini dei consumatori cinesi di vino. Ecco come il sito “Vitisphere” ha riportato le sue risposte a tre classici stereotipi.
E’ vero che i cinesi non amano i vini tannici ? Falso secondo Yran. L’educazione al vino dei cinesi sta crescendo almeno tanto quanto le vendite. In effetti, i cinesi imparano a godere e capire i tannini percependoli come un segno di qualità quando sono ben integrati nel vino. Il ruolo della formazione sta proprio nel far apprendere ai cinesi che l’equilibrio generale di un vino dipende proprio dai tannini. E’ vero che i cinesi acquistano solo vino rosso ? Non è vero. Il consumo di vino bianco è in aumento ogni anno, soprattutto nelle città costiere della Cina meridionale dove le estati calde presuppongono vini da bere freschi e la gastronomia locale, a base di frutti di mare, richiede proprio i vini bianchi. Per il rosato il mercato cinese non è ancora sufficientemente maturo: gli uomini non lo bevono perché lo considerano una bevanda destinata alle donne e queste ultime, che bevono poco, non lo consumano.
La Cina è un mercato da prezzo. Molti produttori vogliono adeguarsi al mercato cinese abbassando i prezzi mentre la maggior parte degli importatori cerca prima di tutto l’autenticità dei prodotti. C’è un grande incomprensione: i produttori francesi trarrebbero vantaggio da mercati più maturi per il loro prodotto, invece di adottare un approccio opposto. Questo è sempre più vero e lo sarà sempre più con lo sviluppo delle conoscenze sul vino dei cinesi e anche con l’allargamento dell’assortimento di base dei vini anche a categorie di prezzo superiore.

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