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La cinese Dynasty punta alla leadership … L'Australia conquista Singapore … In Australia chiesti aiuti per l’estirpazione dei vigneti … Il colosso McGuigan Simeon Wines non ritira le uve … Cresce il consumo di vino a Shangai
di Andrea Gabbrielli

- Il marchio cinese Dynasty punta alla leadership
Alla fine del dicembre 2005, il Comitato Agricolo di Tianjin ha annunciato che parteciperà al progetto del marchio “Dynasty” per diventare il numero uno del vino cinese entro il 2010. Secondo Bai Zhi Sheng, presidente del gruppo agricolo di Tianjin “Dynasty” è già diventato un marchio internazionale con un fatturato che ha raggiunto i 300 milioni di Euro. Entro la fine del 2010 Dynasty raddoppierà la superficie vitata che passerà dai 7000 ai 14000 ettari. Inoltre la produzione dalle attuali 400.000 tonnellate all’anno aumenterà fino a 1.000.000 di tonnellate.” Inoltre dal 2006 Dynasty comprerà uve dai produttori delle zone di NinXia e di XinJiang, dove sono coltivati 1600 ettari, per la produzione del suo vino d’alta gamma. Sempre tra i progetti di Dynasty c’è la ricerca di nuovi partners in Francia e in Australia. Attualmente la piazza cinese è dominata da quattro grandi marchi che detengono il 61,3% del mercato con quote così suddivise Changyu (19,3%), Great Wall (17,3%), Tonghua (14,2%) e Dynasty (10,5%).
Fonte: www.todovinos.cl

- I vini australiani conquistano Singapore
L’Australia batte la Francia nell’export vinicolo a Singapore, almeno in termini di volume. Infatti secondo i dati forniti da International Enterprise Singapore e pubblicati dagli organizzatori di Wine for Asia, i vini “tranquilli” australiani conquistano il primo posto sul mercato di Singapore, dove fino al 2003 la Francia aveva mantenuto una leadership indiscussa. I vini francesi conservano comunque la pol position con un fatturato di 53.200 Euro, a fronte dei 41.000 Euro registrato dall’export australiano, e restano in cima alla classifica nella categoria dei vini frizzanti. Una tipologia di vini che fa registrare un aumento delle vendite, passate dai 2,4 milioni di litri nel 2003 ai 3,64 milioni del 2004. Francia e Autralia sono “tallonati” da Italia e Cile, i cui vini sono sempre più apprezzati a Singapore.
Fonte: www.vitisphere.com

In Australia chiesti aiuti per l’estirpazione dei vigneti
In Australia molte migliaia di ettari di vigneto potrebbe essere estirpati per far fronte alla crisi dovuta alla super produzione. La misura è stata proposta dalla Wine Grape Growers Australia (WGGA) e dalla Winemakers' Federation of Australia e mira ad eliminare varietà come il cabernet sauvignon. Il presidente dei produttori Paul Clancy (WGGA) ha auspicato un incontro tra il governo federale e i rappresentanti dell’industria vinicola per definire adeguate misure di sostegno. “L’industria del vino non vuole che il governo intervenga più di tanto nelle sue attività, noi non chiediamo l’elemosina - ha precisato. Vogliamo solo che il governo stanzi dei fondi a sostegno di un programma di estirpazione, somme che verranno in seguito restituite”.
Fonte: www.theadvertiser.news.com.au

In Australia il colosso McGuigan Simeon Wines non ritira le uve
I produttori di uva di tre regioni viticole australiane stanno studiando le azioni giudiziarie da intraprendere contro la McGuiganSimeon Wines, che ad un mese dalla vendemmia ha rotto i contratti di acquisto delle uve con un centinaio di fornitori. MacGuigan Simenon wines, che è delle quattro maggiori aziende vinicole del paese, si è avvalso di una clausola del contratto che permette di recedere dall’accordo quando le vendite dei propri vini diminuiscono. Chris Byrne, direttore dell’Associazione dei produttori di Riverland, si è dichiarato fiducioso nel positivo esito della causa, anche se ha riconosciuto di non avere un grande potere in sede contrattuale. “Noi dobbiamo trattare con una delle più grosse imprese del paese - ha commentato - mentre noi come produttori di uve non siamo abituati a questo genere di trattative” .
Fonte: www.abc.net.au

Netta crescita dei consumi di vino a Shangai
L’autorevole quotidiano di Shangai, Xinmin, riporta una dichiarazione della locale associazione dei viticoltori secondo la quale “Nel 2005 a Shangai per la prima volta il consumo di vino ha superato quello di Baijiu (il sakè cinese)”. Infatti con l’aumento del tenore di vita il consumo di alcol è in rapida crescita. Nel 2005 gli abitanti di Shangai hanno consumato 1000 milioni di litri di birra, 180 milioni di litri di “Haungjiu” (alcol di riso), 50 milioni di litri di vino e 40 milioni di litri di Baijiu (un liquore tradizionale molto forte, 55°). Per quanto riguarda il mercato del vino a Shangai, attualmente sono presenti più di 200 marchi di cui 150 stranieri. Insomma l’ interesse delle aziende di tutto il mondo per il mercato cinese è in crescita.
Fonte: www.vitisphere.com

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