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AVVENIRE

Quest’anno in tutto il mondo ci sarà meno vino. Dopo le stime nazionali, sono arrivate quelle globali. Che parlano più che chiaro: si produrranno a conti fatti circa 246,7 milioni di ettolitri di vino con una perdita dell’8,2% (22,1 milioni di ettolitri in meno sul 2016). A fare il punto è stata l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (Oiv) ripresa in Italia dall’agenzia WineNews. Colpa soprattutto dello storico calo di produzione vinicola europea (mai registrata dagli anni ’50 e primi anni ’60), causata sostanzialmente da condizioni climatiche particolarmente avverse (severe gelate primaverili e poi una forte siccità). L’Europa ha perso così il 15% della sua produzione rispetto all’anno precedente. A perdere raccolto pressoché tutti i produttori del Vecchio Continente eccetto il Portogallo, la Romania, l’Ungheria e l’Austria. Fuori dall’Europa, nei principali produttori di vino il rendimento è stato abbastanza stabile. Gli Stati Uniti hanno vinificato 23,3 milioni di ettolitri (anche se le stime non hanno ancora tenuto conto delle conseguenze dei grandi incendi californiani). Il mondo del vino ha comunque dovuto fare i conti con il clima pazzo anche in Sud America dove però El Niño ha portato lunghi periodi di pioggia e i forti cali di temperatura a fine 2016. Nonostante questo, la produzione vinicola sudamericana del 2017 ha portato ad un leggero aumento sulle difficoltà dell’anno precedente. Ancora più a sud, in Sud Africa, la produzione di vino è invece salita del +2%, mentre dall’altra parte del globo, in Oceania, la produzione è stabile grazie ad un aumento registrato in Australia e ad una diminuzione del raccolto in Nuova Zelanda. Nulla si sa ancora di certo per quanto riguarda la Cina, altro grande produttore (e consumatore) a livello mondiale per il quale gli ultimi numeri certi sono quelli del 2016 (circa 11,4 milioni di ettolitri prodotti). Anche per quanto riguarda i dati sul consumo di vino mondiale è ancora presto, ma si stima che si attestino intorno ai 240,5 e i 245,8 milioni di ettolitri. Equilibrio risicato, quindi, fra produzione e consumo (riserve a parte ovviamente). Sarà importante, adesso, vedere come reagiranno i mercati, stretti fra quantità e qualità, riserve e prezzi correnti oltre che il consueto gioco fra vini di pregio e vini di consumo normale. Rimane certamente il dato di fondo con il quale tutti gli agricoltori hanno a che fare quotidianamente e che ben conoscono: il peso grande, come fattore della produzione, del clima e del suo comportamento sempre più fuori controllo. Altro da quello della fabbrica, il mondo dei campi fronteggia elementi sui quali la tecnologia non può tutto.

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