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LA REPUBBLICA FIRENZE

Dall’estero a caccia dell’ultima vigna ... Nordamericani e argentini, britannici, tedeschi e austriaci, industriali e fondi di investimento, il grande capitale internazionale non molla la presa sull’impresa vitivinicola toscana. Nei primi cinque mesi di quest’anno la caccia a cantine e vigne si è intensificata. Tanti affari fatti, molti altri in bilico. Perché se la domanda è alta, l’offerta lo è ancora di più. “Non c’è azienda che non sia in vendita, il problema è far incontrare la richiesta economica, solitamente elevata, con la disponibilità della controparte”, racconta un addetto ai lavori.

Costi di produzione alti, indebitamento pesante, flussi di cassa complessi, spingono molti proprietari a mettere sul mercato cantine ed ettari di vigne, per approfittare dei valori alti di mercato e dell’interesse del capitale internazionale. E così dal Chianti si segnala lo straordinario attivismo del petroliere argentino Alejandro Bulgheroni, che non si ferma più dopo aver comprato nel 2012 l’azienda agricola Dievole di Castelnuovo Berardenga: vigne e olivi, il gruppo Nuevo Maniantal acquista ettari su ettari da grandi e piccoli produttori con obiettivo di creare un Granducato agricolo: portare da 95 a 200 ettari i vigneti di proprietà entro il 2020, spingere sull’acceleratore della produzione di extravergine di qualità, raddoppiare nell’arco di un pugno di anni il fatturato oggi a sei milioni di euro. Un altro caso è quello di Patrice Taravella, imprenditore con base in Sudafrica, che dopo aver acquistato nel 2014 Vignamaggio, storica villa dei Chianti Classico appartenuta alla famiglia de La Gioconda, viene indicato come impegnatissimo in queste settimane in la

vori di ammodernamento. Intanto WineNews, il sito specializzato che primeggiata in anteprime sulle acquisizioni, alza il velo sull’identità dell’industriale che nelle settimane scorse ha rilevato il controllo dei 75 ettari della Tenuta dell’Argentiera a Bolgheri da Corrado e Marcello Fratini, che rimangono soci di minoranza. E Stanislaus Turnauer, imprenditore austriaco proprietario di Constantia Industries, gruppo da 700 milioni di fatturato che opera nei settori dei materiali innovati, dei macchinari per l’industria, dello sport e degli aerei. E poi, a Montalcino, patria del Brunello, la famiglia Eichbauer, nome top dell’edilizia in Germania e fondatrice dei ristorante “Tantris” di Monaco (bistellato Michelin), ha comprato in questo scorcio di 2016 Podere Salicutti, 11 ettari, di cui 3,7 di vigneto (2,1 a Brunello), dalle mani dei fondatore, Francesco Leanza. Sempre in questi primi mesi dei 2016, a Montepulciano, terroir del Nobile, il Gruppo Schenk, fondato in Svizzera nel 1893 da Arnold Schenk e oggi tra i leader del vino italiano ed europeo, ha acquistato l’azienda agricola Lunadoro, oltre 50 ettari di terreno, di cui 12 vitati, tutti iscritti a Nobile. È stato preceduto pochi mesi prima dai Rothenberger, che con la Herbert Rothenberger Holding sviluppano un business intorno al miliardo di euro nei settori della meccanica, della tecnologia per l’ambiente e del real estate, che a Montepulciano hanno fatto shopping della cantina Icario (22 ettari di vigneto). L’americano Gary Rieschel ha rilevato a Montalcino La Cerbaiona, 14,6 ettari, dei quali 3,2 ettari a vigneto, di cui 1,7 a Brunello, i restanti a bosco e uliveto.

Sul mercato ci sono anche proprietà che fanno capo alle grandi firme della produzione enologica toscana. Come i Biondi Santi, fondatori del Brunello con Il Greppo e avanguardia nei Super Tuscany con Montepo’ a Scansano (tra gli ultimi corteggiatori ci sarebbe un fondo britannico). E come alcuni possedimenti dei Mazzei, proprietari di Fonterutoli, che avrebbero raggiunto con le banche un accordo di ristrutturazione del debito con omologa di fronte al giudice, e quindi il congelamento dell’esposizione, ma che dovranno monetizzare alcuni beni nell’arco di pochi anni.

IL BRUNELLO

In cima alla classifica dei prezzi per ettaro di vigna in Toscana resta ancora Montalcino dove un ettaro di viti a Brunello oscilla tra i 350.000-400.000 euro

BOLGHERI

Il borsino d’inizio anno dava a 250-300.000 euro il valore di un ettaro di vigne a Bolgheri, ma ora WineNews rilancia a 350-500.000 euro (nella foto grande l’Argentiera)

CHIANTI CLASSICO E NOBILE

A Montepulciano un ettaro di vigneto di Nobile vale 150-200.000 euro, poco meno il valore delle viti di Chianti Classico (nella foto piccola bottiglie di Dievole)

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