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CORRIERE DELLA SERA/BLOG

Il blasone non è acqua ... Anzi, è vino. L’Italia dei produttori illustri... Nobiltà di vino? Il team di WineNews ha avuto l’idea di approfondire nomi, cognomi e aziende vinicole di oggi, per trovare il filo rosso che conduce al passato. Il risultato è che numerosi vignaioli discendono da famiglie blasonate o quanto meno illustri. Eredi cioè di aristocratici, scrittori, poeti. Sorprendente fino a un certo punto. Si sa, infatti, che la nobiltà terriera appartiene alle solide tradizioni del Paese. Tuttavia, fa un certo effetto leggere la lista dei personaggi che hanno continuato l’attività (od una delle attività) di famiglia. Al netto, di altri che, al contrario, hanno ceduto i loro possedimenti vitivinicoli a imprenditori “liquidi” ma non blasonati. Ci limitiamo qui a riprendere alcuni produttori citati dal sito diretto da Alessandro Regoli (sede a Montalcino), per dare qualche esempio. Vogliamo cominciare da un poeta nobile e famoso? Giacomo Leopardi da Recanati (Marche): nei vigneti che circondano casa Leopardi, i conti Leopardi di San Leopardo producono alcuni vini tipici dell’area: Rosso Conero, Rosso Piceno, Verdicchio dei Castelli di Jesi. Che dire dei discendenti di Dante? I Serego Alighieri, produttori in Veneto di Amarone e Valpolicella, dopo quasi 7oo anni, grazie a Masi Agricola, tornano in Toscana e qui vinificano. Nasce così il Rosso Igt Bello Ovile (“come il poeta esule chiamava la sua terra natia”). In Maremma, Gaddo della Gherardesca, discendente del conte Ugolino (…e torniamo a Dante), 37° generazione, produce vino. “Che non dovrebbe costare troppo”, dichiarò. Per restare in Toscana, ecco i Marchesi de’ Frescobaldi (nell’albero genealogico, il famoso compositore di musica barocca Girolamo Frescobaldi); e i Marchesi Antinori: viticoltori di gran nome. Ma c’è anche un principe, Duccio Corsini, alla guida della storica Tenuta Le Corti nel Chianti Classico. Tra vino e politica, è al Castello di Brolio (foto), di proprietà della famiglia Ricasoli, che il Barone di ferro Bettino Ricasoli, fra gli artefici del Risorgimento italiano, scriveva la formula del Chianti Classico. L’elenco potrebbe continuare fino in Sicilia. Un nome: il conte Lucio Tasca d’Almerita. Erede della Tenuta di Regaleali dove da anni si producono ottimi vini.

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