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CORRIEREFIORENTINO

Vinitaly, la Toscana si fa bio ... Anche quest’anno la Toscana entra metaforicamente a spalle larghe al Vinitaly. E la regione con più cantine al seguito, 701, (594 quelle piemontesi), come si legge sul sito della grande kermesse, che si terrà a Verona dal io al 13 aprile. L’Osservatorio sulla stampa estera di Klaus Davi, ha da poco reso noto fra l’altro uno studio, secondo il quale tra il 2014 e il la presenza del vino toscano sulle pagine delle principali testate straniere ha fatto registrare un aumento del 16,2%, con 365 articoli contro i 314 del 2014. Il Consorzio Chianti Classico celebra quest’anno a Verona i suoi 300 anni: 115 le aziende che saranno presenti, in degustazione 225 etichette, di cui 47 di Gran Selezione, la nuova tipologia di Chianti Classico sul mercato da due anni, ma già ricercata dal mercato straniero. Si parla cli una crescita delle vendite (di tutti i prodotti, non solo le riserve) dell’8% nel 2015, trend confermato dal più 6% dei primi mesi dei 2016, fanno sapere dal Consorzio. “Merito della forte vocazione all’export, oggi a quota 80% - afferma il presidente Sergio Zingarelli - ma anche della ripresa del mercato interno, tornato a crescere (più 2%) dopo svariati anni di stasi”. La partecipazione al Vinitaly sarà anche l’occasione per ribadire e portare avanti il progetto di candidatura del territorio del Chianti Classico a Patrimonio dell’Umanità. Il Consorzio a tutela del Morellino di Scansano si farà invece portabandiera dell’espressione vitivinicola della Maremma. La tendenza, che si è manifestata più forte che mai in questi ultimi anni, è quella del biologico. La notizia ci arriva dal Consorzio del Chianti dei Colli Fiorentini. E salito infatti ormai al 25% il numero di aziende del Consorzio con certificazione biologica. Una crescita importante che ha visto, pionieri in Toscana, due realtà che hanno sposato da tempo le regole dell’agricoltura biologica: Tenuta San Vito di Montelupo Fiorentino dal 1982, Fattoria San Michele a Torri di Scandicci dal 1993. A queste bisogna aggiungere quelle in conversione - una fase che secondo la normativa europea dura tre anni -, nonché un nutrito gruppo di realtà che ha scelto invece di percorrere la strada della lotta integrata, un sistema agricolo a basso impatto ambientale. Questo approccio complessivo, che mette al primo posto la sostenibilità ambientale, è molto sentito anche tra le aziende più giovani che fanno parte da poco del Consorzio Chianti Colli Fiorentini, alcune delle quali hanno trovato nel variegato mondo che ruota intorno al cosiddetto movimento dei vini naturali la dimora ideale nella quale comunicare le proprie scelte e convinzioni. “Tra le aziende del Consorzio questa ormai diffusa e sempre più sentita esigenza di avere un approccio il più rispettoso possibile nei confronti della propria terra e dell’ambiente circostante - dichiara la presidentessa Marina Malenchini - è dimostrata anche da un modello di conduzione della propria realtà che possiamo definire “olistico””. Nei Colli Fiorentini molte delle recenti iniziative intraprese, infatti, mirano a tutelare l’ambiente nel modo più omnicomprensivo possibile, ponendo attenzione a molti aspetti, non solo a quelli agricoli. “Per esempio - continua la presidente - nel 2015 l’iniziativa promossa dalla provincia di Firenze denominata “Waste-less in Chianti”, ha permesso di ridurre l’accumulo di rifiuti di i.o kg pro-capite”. il meglio dei vini naturali e bio si potranno assaggiare nello stand del Vivit, ovvero “Vigne Vignaioli Terroim, nel padiglione 8 (dalle 9,30 alle i8). Il Vivit riunisce “produttori di tutto il mondo che vogliono esprimersi nella trasparenza, nell’autenticità e nell’individualità. I vini vogliono essere l’espressione autentica del territorio che li produce”. Qui metteranno in assaggio i loro vini Stefano Amerighi, Giovanni Borella (azienda Casale), la Leccetella, Vai delle Corti, Caiarossa, Campinuovi, Candiale, Canneta, Carusvini, Casa LudII, Castellani, Castello di Ripa D’Orcia, Ceralti, Civettaio, Trambusti, Dalle Nostra Mani, Castellina, Montechiari, Poggiopiano, La Maliosa, ll Paraclisodi Manfredi (grande Brunello), Le Cinciole, Le Raguìaie, Ottomani, Concori (grande Pinot Nero), e molti altri. il padiglione toscano per eccellenza è il numero 9, dove si riunirà la maggior parte dei produttori, ma alcuni altri saranno dislocati nel padiglione 7, come Petra. Diversi vini festeggeranno il loro anniversario, come Tenuta Argentiera che farà alzare i calici ai fratelli Fratini (che WineNews dà in trattativa con un imprenditore austriaco) per la decima annata del loro Doc Bolgheri Superiore. Castello del Terriccio, con i vini firmati da Carlo Ferrini, annuncerà anche la nuova edizione del proprio Premio Letterario. Un modo per dimostrare che alla fine, gira e rigira, il vino è pur sempre cultura a tutti gli effetti.

Helmut Failoni

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