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A Torino si discute di cibo, com’è andata la prima edizione del #foodjournalfest ... Il festival del giornalismo alimentare non è stato soltanto lezioni, panel e conferenze. L’ultima giornata è stata dedicata alla scoperta del territorio e i prodotti piemontesi … Reati alimentari, acqua pubblica, bufale e critica enogastronomica. La prima edizione del Festival di giornalismo alimentare di Torino ne aveva di temi da affrontare. E in due giorni (25-27 febbraio) ne ha trattati molti, con piccole “lezioni” che hanno spaziato dalle “Politiche alimentari dopo Expo” - a cui hanno partecipato anche il sindaco Piero Fassino e il presidente di Slowfood Carlo Petrini -  a discussioni sul “linguaggio disinvolto del giornalismo alimentare” con il linguista Ugo Cardinale. “Serve un’agenzia sul controllo degli alimenti” Seguitissimo il panel tenuto dall’ex procuratore di Torino, Raffaele Guariniello, che ha parlato della necessita di “istituire un’agenzia nazionale specializzata sull’attività di controllo degli alimenti, perché l’attività delle singole procure non è sufficiente”.  Giornalisti vs foodblogger Uno degli incontri più ’vivaci’ è stato sicuramente quello sulla “critica enogastronomica 2.0: dalle guide ai blog”. Con una discussione animata sulla ‘titolarità’ dell’informazione enogastronomica, perché, come ha spiegato Paolo Marchi “nonostante le regole dell’Ordine dei giornalisti, su Internet possono scrivere persone che non hanno superato un esame di Stato. Prima si occupavano di cibo solo alcune grandi firme, tenute in altissima considerazione dai lettori, oggi bisogna distinguere tra food writer e critici. Quest’ultima professione è esercitata da pochissimi perché è molto più facile essere invitati in una cantina che andare in un ristorante a farne una critica. C’è il rischio che ti presentino il conto”. Comunicare il vino ai giovani è possibile? Per molti giornalisti e foodblogger, parlare e scrivere di cibo risente anche di una sorta di questione generazionale, sia per l’approccio alla scrittura sia per quello al prodotto. Questo aspetto è stato affrontato soprattutto nell’incontro dedicato alla comunicazione del vino, che per il moderatore Federico Quaranta ( “Fede” di Decanter di Radio 2) è “morta e sepolta”. Certo a volte chi scrive di vino, anche i giornalisti, usa termini poco comprensibili e per gli addetti al settore e non viene fuori che il vino così come il cibo non è un prodotto ma “un valore”, come ha argomentato Licia Granello della Repubblica. Per questo motivo per Federico Pizzinelli di WineNews, bisogna “far capire ai giovani prima di tutto che il vino può essere divertente. Poi si racconta la storia e il territorio”. Educational, alla scoperta dei prodotti piemontesi Ma il festival del giornalismo alimentare non è stato soltanto lezioni, panel e conferenze. La parte sicuramente più divertente è stata quella degli educational, un’intera giornata dedicata alla scoperta del territorio e i prodotti piemontesi. Dalla visita all’azienda che produce il gorgonzola dop ai campi di riso nel territorio vicino a Novara, dalle colline del Gattinara con la del vino Docg all’esperienza della ricerca dei tartufi a Costigliole d’Asti. Un’occasione per capire le fasi della produzione di prodotti alimentari di qualità, consumati quotidianamente sulle nostre tavole.

Paola Cutini

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