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La “febbre dei saldi” contagia anche gli eno-appassionati: il 61% si lascia tentare qualche volta dalle bottiglie scontate al supermercato. Così un sondaggio di Vinitaly e WineNews, che fa il punto sul vino tra offerte e promozioni

Non solo ragazze e signore a caccia del grande affare: la “febbre dei saldi” contagia anche gli eno-appassionati: il 61% degli amanti del buon bere si lascia tentare qualche volta dalle bottiglie in offerta al supermercato, secondo un sondaggio lanciato da WineNews, uno dei siti del vino più cliccati sul web, e Vinitaly, la più importante fiera dell’enologia nazionale.

L’analisi, che traccia lo stato dell’arte del vino tra offerte e promozioni, evidenzia che saltuariamente gli amanti del buon bere sono attirati dalle bottiglie a prezzo ribassato. Una propensione all’acquisto di tipo orizzontale, che fa mixare grandi marchi ed etichette cheap, curiosità enologiche e brand affermati (atteggiamento “onnivoro” comune a molti altri settori, come quello della moda, in cui è sempre più diffusa l’abitudine di mescolare griffe, abiti vintage ed acquisti ai grandi magazzini). In particolare, vincono le proposte dei supermercati: il 61% degli eno-appassionati afferma di approfittarne qualche volta, il 13% spesso, il 26% mai.

Leggermente diverso il feed-back alle promozioni in enoteca: al 40% degli eno-appassionati non capita mai di acquistare bottiglie scontate (anche perché qui è più raro imbattersi in offerte), al 52% capita qualche volta e all’8% capita spesso.

Quali etichette vengono acquistate tra quelle in offerta? Gli enonauti si orientano soprattutto verso le novità di mercato o i vini mai provati (52% delle risposte): tra gli scaffali sempre più affollati di proposte è facile lasciarsi tentare da qualcosa di nuovo, senza il rimorso di aver speso troppo se poi si scopre che non piace. I più “conservatori” preferiscono andare sul sicuro, e scelgono esclusivamente marchi conosciuti (38% delle risposte). Solo il 10% degli eno-appassionati privilegia etichette straniere, a dimostrazione che tra gli intenditori di casa nostra faticano ancora a sfondare vini made in California, Australia o Cile.

Tanti i motivi che spingono gli enoappassionati a mettere nel carrello bottiglie in offerta: vince, in primis, la curiosità di provare nuove etichette (43%). Un’altra molla importante che sprona verso gli sconti è la possibilità di acquistare grandi vini a prezzi ragionevoli (41% delle risposte). Eventualità piuttosto rara, ma quando capita gli enonauti ne approfittano volentieri: come dire di no ad un noto Amarone o a un celebre Barolo ribassati? Solo il 16% ammette il puro e semplice desiderio di risparmiare. Tra gli eno-appassionati c’è, infatti, chi sottolinea di bere vino ad ogni pasto e quindi di approfittare spesso dei prodotti in promozione, privilegiando quelli dal buon rapporto qualità/prezzo.

Secondo il parere della maggioranza degli enonauti (56%), le offerte promozionali di vino nei supermercati e nelle enoteche, negli ultimi tempi, sono rimaste stazionarie: il 35% pensa invece che siano aumentate, complici i consumi di vino in caduta libera; solo il 9% degli enonauti ritiene che le offerte siano diminuite.

Ma alla fine i “saldi” del vino sono considerati in chiave positiva o negativa? Qui il mondo degli enonauti sembra spaccarsi in due: da una parte, c’è chi afferma che il vino è uno di quei prodotti che non dovrebbero mai assolutamente essere “svenduti”, dall’altra, c’è chi sostiene che le offerte e le promozioni di bottiglie dovrebbero aumentare - per invogliare all’acquisto in un momento di grave stallo per i consumi di vino, giunti al minimo storico. E se in Francia il Ministro dell’Economia ha proposto l’idea di liberalizzare i saldi rendendoli possibili tutto l’anno, in Italia non sono state ancora studiate soluzioni serie e strutturate per rilanciare i consumi.

Eleonora Ciolfi

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